Gastronomika festival 2025

Gastronomika 2025: il senso di un festival di cucina

📝 Francesca Gorza

Che senso ha partecipare a un festival di cucina?

Dipende. La maggior parte dei congressi di cucina ormai somigliano alle fiere: i soliti volti, gli espositori che fanno spettacolo, si incontrano un po' di colleghi, i relatori fanno un po' di show autoreferenziale... Spesso purtroppo però i contenuti languono.

Fortunatamente, non sempre è così.
Abbiamo avuto l'opportunità di partecipare al Gastronomika Festival 2025 (ebbene sì, ci hanno accolto malgrado sopraggiunti limiti d'età... e anche questo è un bel punto a favore di questa manifestazione).

Il claim del festival era "CAMBIA TUTTO!" ed era perfetto: perché era un invito, un'esortazione e un avvertimento. Già da questo era chiara la cosa più importante: non è un festival in cui si è spettatori, ma un evento di crescita e costruzione.

Vi parlo in particolare della giornata dedicata agli addetti ai lavori, la giornata in cui si + tenuto l'Hackathon. What?! Dicesi Hackathon un tavolo di lavoro tematico in cui si fa brainstorming, ci si confronta e tutti hanno diritto di parola. 
In nessun'altra manifestazione di cucina si fa questa cosa. Solitamente i congressi si svolgono con una modalità Top-down: il relatore parla, tutti ascoltano (o sonnecchiano), qualcuno magari fa qualche domanda, ma i contenuti arrivano dall'alto. Si  tratta di una presentazione.

A Gastronomika di lavora Bottom-Up: ci si conosce, ci si confronta, ognuno ha la sua voce... poi si crea un brusìo, che diventa un coro e alla fine si portano a casa spunti, relazioni e tanta energia.
C'è partecipazione e c'è rispetto: allo stesso tavolo ci possono essere chef un giovane chef stellato e il titolare di un food truck. Cosa possono avere in comune? La voglia di cambiare tutto, di ricordare che la  ristorazione non è solo cucinare e portare piatti, ma è un anello fondamentale nella catena di produzione del cibo. Perché chi fa questo mestiere può educare i propri clienti e spiegare che la qualità di un ingrediente fa bene a tutti: all'ambiente, a chi lo produce, a chi lo utilizza e a chi lo mangia.

Insomma: abbiamo avuto il piacere di conoscere tante realtà in pieno fermento, tante persone disposte ad ascoltare e a mettersi in gioco in un contesto di confronto costruttivo.

Grazie e complimenti ad Anna Prandoni e a tutto il team di Linkiesta.

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